Si dice che è tutto un equilibrio sopra la follia, una stato emozionale senza soluzioni di continuità, come una linea retta che viaggia verso l'infinito, ma soprattutto senza ostacoli.
Sotto la follia invece, la linea è curva come quella disegnata da un elettrocardiogramma, dove gli stati d'animo sono sempre diversi, dove la salita è ripida e la discesa diventa quasi uno strapiombo. Difficile da immaginare, ma gli esempi non lasciano scampo a dubbi o perplessità: in una quotidianità dove ognuno vuole avere ragione, dove la verità è sempre una personale visione, dove ognuno ha il diritto di offendere, denigrare, ingiuriare, urtare, giudicare, facilitato dai Social dove non vi è controllo alcuno, dove ognuno è paladino della verità e si erge come faro di Vita vissuta o semplicemente Dio di se stesso, inebriato da chissà quale insignificante evento.

Dove la miglior risposta è sempre quella che non si dice, del resto, di fronte al silenzio chi vuole parole si sentirà impotente, ed è l'unica arma che abbiamo per difenderci da questo Stato sociale così egoista e frustrato, dove ognuno, pur di sentirsi appagato, sconfesserà anche se stesso.
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