Nel mezzo del cammino della nostra Vita è tempo di bilanci, considerando che i fantasmi dell'adolescenza corrono veloce come il Vento in un giorno di burrasca, dove la spensieratezza è la somma di più cose: anni ( pochi ), responsabilità ( poche ), sogni ( tanti ), illusioni ( tantissime).
Gli anni d'oro sono stati vissuti da tutti: "se mi chiami ti sentirò, quando avrai bisogno, fino in fondo al mondo, prima di un secondo. Non c'è niente che non farei, per averti sempre, per un solo istante, che non fosse niente".
Era l'età dell'amore, dove il riflesso di un pensiero veniva spesso ricambiato con uno più bello: " se mi chiami ti sentirò, non importa dove sarai, se ci credi che c'è un futuro per noi, dimmi solo che mi aspetterai".

E' una fase dove non sei cosciente che l'unica cosa da fare sarebbe fermare il tempo, aggrapparsi alle pareti della felicità, dove io boh e tu mah, dove sai DI non sapere tanto da far diventare Socrate il tuo modello di vita.
Nel secondo e terzo settore della Vita diventi Ulisse e le tappe diventano 12, come il numero degli insiemi perfetti: si alterneranno tappe dove l'insidia è manifesta, tappe dove l'insidia è latente.
Come ogni giorno, da lunedì a domenica, 365 giorni all'anno, dove lo spartito è sempre lo stesso.
Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare: Zeus da una parte, Scilla e Cariddi dall'altra, in una Vita dove le battaglie iniziano a farsi sempre più dure. Più che avventure sembrano sventure, ma la convinzione di farcela è più forte di ogni altra cosa, e non torni indietro nemmeno per prendere la rincorsa. Più che una storia, la nostra Vita diventa un romanzo dove la perfezione non esiste, e dove i sentimenti sono fondamentali, perchè anche quando sei da solo, sapere che da qualche parte c'è qualcuno che ti vuole bene può cambiare il senso della tua vita.
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